Pubblicato da: giulianolapostata | 28 ottobre 2021

La resistibile ascesa del DdL Zan

Dunque il DdL Zan è stato bocciato, e non è stata – come la sedicente Sinistra sta istericamente cianciando – una “vittoria della Destra”. È stata, molto più banalmente e semplicemente, una vittoria del Buon Senso, in quanto quella che è stata affossata era una Legge liberticida e censoria, ma, soprattutto, una Legge completamente inutile, in quanto i reati che voleva colpire sono già da decenni ampiamente previsti e puniti dal Codice Penale (a questo punto sarebbe interessante chiedersi perché ‘qualcuno’ ci teneva tanto, ma questo è un altro discorso, che ci porterebbe lontano lontano …).

In queste ore, la sedicente Sinistra sta dando il meglio – o il peggio – di sé. C’è chi ha pubblicato la notizia a grossi caratteri bianchi su uno sfondo nero-lutto; chi se n’è uscito col titolo “Non in nostro nome”, come se quella che veniva proposta e che è stata bocciata fosse una Legge che condannava l’apartheid … e via caxxeggiando.

Una reazione, quella di questa sedicente Sinistra, non senza scopo, perché le consente di accreditarsi, presso i poveretti che ancora ci credono, appunto come SINISTRA, quando invece … Sì, perché voi magari credevate che i Grandi Problemi della Nazione – quelli per cui un’autentica Sinistra dovrebbe salire sulle barricate – in questo momento fossero, che ne so, i Nazifascisti che impestano le strade; o gli operai, magari ultrasettantenni, che muoiono come mosche nei cantieri; o la devastazione climatica che sta facendo strage del Paese … Ecco: non avete capito un caxxo. Il Grande Problema della Nazione è, per esempio, che nei seggi elettorali gli accessi sono solo per maschi e femmine e non per Lgbtqeccaxxovuoldire. Ciò provoca ai suddetti Lgbtqecaxxovuoldire “fastidio, imbarazzo, disagio e dolore”, e se per caso siete “transgender, non binari, fluidi”, solidi, liquidi o aeriformi, beh, non saprete dove andare a votare, e nemmeno dove andare a pisciare (notizia di qualche giorno fa su Repubblica). Oppure che nelle Scuole i gabinetti siano solo per maschi e femmine: niente Lgbtqecaxxovuoldire. Tragico, eh? Pare che in qualche Istituto Superiore alcuni studenti abbiano chiesto, e ottenuto, anche questa distinzione. Ma si sa, ‘la madre degli imbecilli è sempre incinta’ … A questo doveva mettere rimedio il DdL Zan …

Comunque, tranquilli. Sono allo studio, e verranno presto messi ai voti, altri importantissimi Decreti di Legge fondamentali per la convivenza civile. Per esempio: Decreto di Legge contro la violenza sui daltonici; sui portatori di capelli rossi; sui presbiti; sui portatori di unghie incarnite; sugli obesi; sui calvi; sui portatori di alluce valgo; sugli albini; sui portatori di lentiggini … eccetera eccetera.

E se avete qualche altro suggerimento, rivolgetevi alla Sezione Culturale del PD.

ACIRIBICERCI!

Pubblicato da: giulianolapostata | 18 agosto 2021

Afghanistan: era ora

I Talebani sono arrivati a Kabul ed hanno fondato il nuovo Emirato Islamico. Gli americani e i loro servi occidentali se ne sono andati, lasciandosi dietro centinaia di morti inutili (grotteschi i tentativi di DraghI, in TV, di spiegare che quei morti sono serviti all’avanzamento della ‘civiltà’), miliardi di dollari gettati al vento, armamenti di prim’ordine che serviranno a rifornire l’esercito dell’Emirato. Un fallimento, insomma, sconcio e desolante. Su tutta la linea. Eppure, se ascoltate bene i media, sia quelli ‘indipendenti’ (quali?!) che quelli embedded (cioè tutti), vi accorgerete che a molti dispiace. Sono molti, moltissimi, in questi giorni, che, pur senza avere il coraggio di dirlo esplicitamente, fanno capire che avrebbero gradito che gli Occidentali restassero, e magari anzi sognano che prima poi ci ritornino. Sempre coi canini gocciolanti sangue, come quella canaglia del ‘pacifista’ di Pannella, che inneggiava ai bombardieri NATO mentre andavano a massacrare la Serbia. Ora l’Afghanistan è, finalmente, solo degli Afghani, e a che prezzo. Terre fertilissime ridotte a deserti di polvere (come diceva Tacito?!), economia cancellata, ‘società’ annullata. Persino l’orografia dell’Afganistan è stata modificata dall’azione dei ‘liberatori’. Forse quasi nessuno ricorda che, nelle prime settimane della guerra, dopo l’11 settembre (sulla cui paternità ci sarebbe da discutere: ma questo è un altro discorso), centinaia di Cruise martellarono per giorni e giorni le grotte delle montagne afghane per colpire i ‘covi’ dei ‘terroristi’, modificandone persino l’aspetto esteriore.

Comunque ora è finita, comandano loro. Sono ‘barbari’? Può darsi, e del resto nessuno come l’Occidente con la sua lunghissima tradizione di genicidi ed etnocidi, sa riconoscere la barbarie; se non altro per questo dovrebbero andare d’accordo … Comunque, il punto è che questa loro ‘barbarie’ non ci riguarda: sono affari loro. Noi basta che evitiamo di andare in vacanza a Kabul; loro pare che non abbiano nessuna intenzione di esportare la loro Cultura in Occidente (come invece hanno fatto gli Americani in Irak e in Afghanistan a suon di bombe). Dunque, tutti contenti, e non si vede di cosa ci si debba preoccupare. Per la prima volta, dopo la Compagnia delle Indie, passando per le devastazioni britanniche, passando per le devastazioni sovietiche, passando per le devastazioni americane, l’Afghanistan è degli Afghani. Forse sarebbe il caso di lasciarli in pace e stare a vedere cosa sanno fare. In fondo, si tratta di quella ‘autodeterminazione dei popoli’ di cui l’Occidente ‘democratico’ ciancia un giorno sì e uno no (avete presente il Kossovo?!). A meno che non si tema di offendere nostri amici e alleati come la Turchia, l’Egitto o l’Arabia Saudita, Paesi, come ognuno sa, in cui il rispetto dei diritti umani è assoluto e totale.

Ma naturalmente, tempestiva come le mosche carnarie, sta arrivando la disinformacja, di cui i Sovietici erano maestri (che abbiano lasciato qualche ufficio a Kabul?! In fondo la loro è, assieme a quella cinese, l’unica ambasciata rimasta aperta a Kabul …).

In queste ore sta girando sul web un video atroce. Probabilmente (perché non c’è alcuna traduzione in calce) sembrerebbe trattarsi di un processo sommario intentato da alcuni talebani (?) ad una donna, colpevole non si sa di cosa (manca la traduzione, appunto), forse di essere uscita a volto scoperto. Alla fine, la donna viene uccisa con un colpo alla testa.

Atroce, appunto, ma facciamo alcune considerazioni. Il video è privo di qualsiasi contesto, di qualsiasi riferimento. Dove è stato girato? Da chi? Quando? Chi lo ha diffuso? Sua sponte o autorizzato da chi? E, nel caso, da chi? Osservate l’inquadratura: è perfetta, come se al cameramen fosse stato assegnato il posto migliore per riprendere. Eccetera.

Sappiamo benissimo come di molte delle mitiche decapitazioni dell’Isis in Irak si sia detto che erano dei falsi. Potrebbe benissimo esserlo anche questo. Non sto dicendo che lo sia: sto dicendo che potrebbe esserlo. L’Esercito Americano dispone certamente di scenari e personale in grado di montare un video come questo, e conoscendo la ‘moralità’ degli USA non mi sembra così azzardato almeno sospettarlo (cosa dicevamo dell’11 settembre?!).

Per non parlare delle liste di bambine “non ancora in età fertile” (delicato particolare udito al TG2), già pronte per essere date in spose ai guerrieri “che stanno per arrivare” (le liste, addirittura: evidentemente, prima ancora di conquistare Kabul, i Talebani si erano impadroniti dell’anagrafe nazionale …). “Si dice” che siano pronte, “sembra” che esistano … Chiedo per un amico: qualcuno le ha viste, queste liste? Qualcuno ne ha fisicamente in mano una copia? Qualche Direttore di giornale (si fa per dire) ne ha fisicamente una copia sulla sua scrivania? No, perché, in caso contrario, questo non si chiamerebbe giornalismo, ma diffamazione: è pur vero che da tempo molti giornalisti hanno dimenticato la differenza …

Insomma, per favore: basta. Lasciamo che l’Afghanistan si faccia i xxxxx suoi e noi cominciamo ad occuparci dei nostri. Per esempio, delle turbe di nazisti che sotto varie denominazioni stanno impestando l’Europa (per esempio infiltrandosi nei movimenti No Vax). Di loro pare non importare niente a nessuno. Ah, ma loro vanno sotto la denominazione di ‘libertà di espressione’, vero cari leader europei?

I Talebani saranno anche ‘barbari’, ma noi sicuramente facciamo pena.

Pubblicato da: giulianolapostata | 11 agosto 2021

La Talidomide, il Covid e i No Brain

“Era il 1957, e la presentazione della talidomide portò nel mondo grande euforia. La scienza era finalmente giunta alla soluzione di un problema comune, specialmente nelle donne incinte: la nausea era sconfitta, gli scienziati l’avevano debellata!

Vennero eseguiti esperimenti e il farmaco fu testato su 370 persone (tra cui 160 in allattamento): ben presto i medici non esitarono a prescrivere ciò che la scienza aveva creato per il bene dell’uomo. Pubblicità su giornali e TV fecero il resto: la fiducia nella scienza non tentennó e il farmaco della Grünenthal divenne rapidamente di uso comune. Furono pochi coloro (soprattutto medici americani) che sollevarono dubbi e perplessità, ma la Grünenthal li fece additare a complottisti, antiscienza e addirittura mise loro alle calcagna investigatori privati, per ottenere informazioni sulla vita privata, denigrarli o ricattarli.

Vennero eseguiti altri test e altri scienziati confermarono l’efficacia e la sicurezza del farmaco. Oramai sollevare dubbi era da radiazione dall’ordine ed esposizione al pubblico ludibrio.

Non passò molto tempo però perché non ci si cominciasse ad accorgere di come vi fosse una drammatica impennata di bambini nati con gravissime malformazioni, tra le quali le meno gravi erano la totale assenza di arti. Collegare la talidomide a quegli orrori non fu complicato, dato che le donne incinte erano le principali utilizzatrici del farmaco miracoloso.

Tuttavia il potere della casa farmaceutica era all’apice, la Grünenthal impediva ai giornali di pubblicare qualsiasi articolo in merito, minacciando rivalse economiche e, con l’appoggio di qualche governo, perfino penali.

Guai a far menzione, guai a parlarne, la Grünenthal aveva finanziato giornali a tal punto che le uniche voci fuori dal coro venivano derise e finivano nella gogna mediatica.

Tra il 1961 e il 1962 la talidomide venne infine ritirata dal mercato, ma fu solo con la Thatcher che l’Europa prese atto dello sbaglio e, paradossalmente, nel rapporto in cui spiegava la pericolosità del farmaco mettendolo al bando, la Commissione Europea allegò proprio uno degli articoli censurati, quello di Harold Evans, come prova inesorabile della cattiva fede della casa farmaceutica.

Le colpe? La fretta di uscire per primo con il farmaco, i mostruosi guadagni che la “cura” mise rapidamente nelle casse della Grünenthal, condannata a miseri risarcimenti per i danni causati ai feti. Finì così, a tarallucci e vino con un colpevole muro di silenzio che stampa, governi e case farmaceutiche avevano innalzato di fronte al popolo disinformato, deridendo ogni forma di dissenso”.

Questo post, di cui ho pietosamente cancellato l’autore, è stato pubblicato su Facebook e testimonia il livello di delirio cui è giunta la campagna terroristica dei No Vax. Non è chi non veda il parallelo tra la Talidomide e i vaccini anti Covid. Come a dire: ‘Quella volta vi siete bevuti la Talidomide e i suoi orrori in quanto acciecati dalla fede scientista, rifiutandovi di ascoltare i “complottisti” che vi stavano mettendo in guardia, e poi avete visto cos’è successo. Oggi vi state bevendo i vaccini con la stessa insipiente arroganza e nemmeno questa volta ci volete ascoltare. Ma la pagherete, prima o poi …’.

Circa: il senso è quello.

Se la prima reazione, leggendo queste righe, è di rabbia, vale però la pena di fermarsi a ragionare un attimo.

Primo

La Talidomide era un farmaco qualunque, messo a punto per guarire un disturbo qualunque. Prime che ne venissero individuate le conseguenze nefaste e venisse ritirata dal mercato, la Talidomide provocò in tutto il mondo circa 6000 vittime (e, naturalmente, anche una sola sarebbe stata di troppo): http://www.anadma.it/doc/Talidomide/Documenti/LaVicendaDelTalidomide.pdf

Secondo

I vaccini anti Covid sono stati messi a punto per tentare di contrastare un’epidemia che minacciava di sterminare buona parte dell’Umanità. A tutt’oggi, tenendo conto che in gran parte del mondo le campagne vaccinali sono ancora ai minimi termini, i morti sono 4,3 Mln. Non stiamo facendo, naturalmente, la lotteria dei morti, per dire che ‘questi’ valgono più di ‘quelli’: è solo per rendersi conto delle dimensioni del problema: https://www.google.it/search?q=quante+sono%2C+nel+mondo%2C+le+vittime+del+Covid&sxsrf=ALeKk02Gpak3mS2_AOXuGSUD3VIWY3baZw%3A1628585609733&source=hp&ei=iT4SYe6eKpHaUu_usOAH&iflsig=AINFCbYAAAAAYRJMmdJ6pmxzlRUl4GnGFiY-l-TEdKOz&oq=quante+sono%2C+nel+mondo%2C+le+vittime+del+Covid&gs_lcp=Cgdnd3Mtd2l6EAMyBggAEBYQHjoECCMQJzoRCC4QgAQQsQMQgwEQxwEQ0QM6BQgAEIAEOggIABCxAxCDAToLCAAQgAQQsQMQgwE6BAgAEEM6BAguEEM6CwguEIAEEMcBEK8BOggILhCABBCxAzoICAAQFhAKEB46CAghEBYQHRAeUNcKWOhuYONxaABwAHgBgAHRCYgBmuMBkgEJNS0yMi4xNi4ymAEAoAEB&sclient=gws-wiz&ved=0ahUKEwiuh4KWiqbyAhURrRQKHW83DHwQ4dUDCAk&uact=5

Terzo

Chi dice che la Talidomide non venne subito ritirata dal mercato per ‘arroganza scientista’, o è uno sciocco o mente sapendo di mentire.

La ragione è un’altra, ovviamente, e si chiama semplicemente CAPITALISMO. Il Capitalismo è quella cosa che in nome del PROFITTO vende qualsiasi cosa: droga, donne, bambini e bambine, armi; che uccide e squarta adulti e bambini, anche piccolissimi, per rivenderne gli organi; che sta distruggendo – anzi: ha già distrutto – il Pianeta in nome del PROFITTO: questa è la parola magica, cari No Vax. Leggete qualcosa ogni tanto, magari solo qualche articolo di giornale, e poi provate a ragionare (?!) un po’. E poi provate a chiedervi se seimila persone siano o no sacrificabili in nome del profitto: la risposta è ovvia.

Del resto, non è che anche la ricerca sui vaccini sia del tutto ‘innocente’. Nell’Occidente industrializzato, sono state, tra gli altri, le associazioni degli imprenditori a spingere per ottenere un vaccino al più presto, e oggi sono ancora loro a premere per le vaccinazioni di massa. Perché il Moloch deve ricominciare a girare e a macinare Profitto. Quanto ai cosiddetti Terzo e Quarto Mondo, lì la vaccinazione va a rilento per le stesse identiche ragioni: sono tanti, sono anche troppi e se si sfoltiscono un po’ non solo non è una tragedia, ma, al contrario, è un vantaggio. Il famoso “esercito di riserva” di cui parla Marx – quelli che ne resteranno – saranno più affamati, e perciò più disposti di prima a lavorare per un pezzo di pane magari anche per mezzo pezzo.

Quarto

Anche i deliri su Big Parma, se non facessero incazzare farebbero scompisciare dalle risate.

Ma li avete mai visti i No Vax/No Mask/No Tamp/No Pass/No Brain, nelle vita quotidiana? Normalmente vi trattano con misericordiosa sufficienza, voi,  stupidi schiavi di Big Pharma, proponendovi le loro cure ‘alternative’: omeopatia (il Nulla elevato a formula), i ‘poteri della mente’ (no comment), pseudomisticismi, pseudomagie eccetera. Ma se uno dei loro bambini fa tanto di presentare un’unghia incarnita … Beh, allora, fanculo anche Big Pharma! Si precipitano in Ospedale a sirene spiegate, e pretendono esami, radiografie, antibiotici e tutta la ‘spazzatura’ che costituisce l’armamentario di Big Pharma. E quando il pupo è guarito, state sicuri che il giorno dopo ve li ritroverete in piazza a berciare ‘Libertà’.

Lo confesso: non ho mai amato molto né l’Illuminismo né la Dea Ragione, ma vi giuro che spesso mi son trovato a rimpiangerla, di fronte alla barbarie che ha impestato le nostre piazze in questi ultimi tempi, di fronte ai neonazisti e neofascisti che manifestavano in difesa della ’purezza del sangue’ …

Vi ricorda qualcosa?

Eppure, forza: NO PASARAN!

Pubblicato da: giulianolapostata | 23 giugno 2021

Black Lives Matter: la nuova religione

È evidente ormai da mesi. Da rivendicazione sacrosanta e legittima, perfino a suo modo ‘antifascista’, il BLM è diventato una nuova religione. Da affermazione sommamente giusta, il BLM sta diventando a grandi passi, appunto, una specie di ‘obbligo di Legge’, una nuova Fede.  Pericolosissima come tutte le Fedi, perché se c’è un dio tutti devono adorarlo, e chi non lo fa è un reprobo, un miscredente, va additato alla pubblica esecrazione, perseguito senza pietà, estromesso dalla ‘società civile’.

Non sto affatto esagerando: basti vedere cos’è successo domenica 20 giugno prima della partita Italia-Galles.

Molti giocatori di entrambe le squadre si inginocchiano in segno di adesione alla campagna antirazzista di BLM: cosa buona e legittima. Ma alcuni della nazionale italiana non lo fanno: cosa altrettanto legittima. Che poi bisognerebbe vedere se non l’hanno fatto perché sono dei nazirazzisti (ne dubito), se magari erano soprappensiero e stavano pensando alla XXXX (possibile) o chissà perché. Perché il punto non è questo (e il concetto di ‘libertà’ non è relativo, è assoluto. Per cui libero è chi si inginocchia ma libero è anche chi, per ragioni sue che a nessuno spetta sindacare, sceglie di non inginocchiarsi). Il punto è la canea isterica, intollerabilmente violenta, culturalmente ‘fascista’, che si è scatenata sui social. Un delirio di irrazionalità che ha toccato il culmine quando in Rete ha cominciato a circolare il fotogramma di quel momento, coi giocatori che non si erano inginocchiati cerchiati col pennarello e nominati per nome e cognome, additandoli al pubblico disprezzo. Una foto che fa rabbrividire, espressione di un retroterra culturale intimamente ‘nazista’, perché, come mostra dei calciatori ‘razzisti’ (???!!!), in altro contesto avrebbe potuto mostrare degli ‘omosessuali’, degli ’ebrei’, indicando anche questi come nemici della società da colpire spietatamente. La strada del razzismo (appunto!) è lunga e tortuosa: magari può essere difficile percepire con chiarezza da dove parte ma si può ragionevolmente ipotizzare come possa concludersi.

Squisito esercizio di raffinata ipocrisia è stato, subito dopo quella scena, il comento degli speakers i quali hanno precisato che sì, certo, naturalmente, per carità, inginocchiarsi non è un dovere ma una libera scelta … e intanto continuavano a far passare ossessivamente il fotogramma più e più volte, ogni volta accompagnandolo con la lista dei nomi e dei cognomi dei ‘razzisti’ ben scandita.

Ciliegina sulla torta, i commenti sui social, dove ogni analfabeta funzionale ha sentito il dovere di inveire, insultare, sputare idiozie. Ci vuole così poco, nell’abisso della Rete, a sentirsi intelligenti, perfino per i cialtroni che non lo sono. Un delirio di irrazionalità, e chi ha tentato di reagire argomentando è stato a sua volta ricoperto di insulti.

Così va.

Il BLM sta devastando razionalità, buon senso ed anche culture (se su Netflix c’è una serie in cui Arsène Lupin, ladro gentiluomo francese dei primi Novecento, è interpretato da un attore di colore; se in Inghilterra in una fiction Anna Bolena è stata interpretata da un’attrice di colore …).

E guai a chi non si adegua. È come negli anni Sessanta e Settanta: se non ti dichiaravi ‘antifascista’ (spesso senza assolutamente sapere cosa volesse dire) diventavi automaticamente un ‘fascista’ (e anche questo, pochi sapevano davvero cosa significasse). Poi abbiamo visto che fine ha fatto gran parte di questi ‘antifascisti’ della prima ora … Magari tra vent’anni qualcuno di questi BLM ce li troveremo iscritti a qualche partito di suprematisti bianchi … Ma intanto, libertà (di pensare) l’è morta. Non siamo ancora arrivati alla Francia del XVIII Sec., in cui veniva comminata la pena di morte a chi non si inginocchiava al passaggio della processione col santissimo sacramento, ma poco ci manca. Che gli Dei ci proteggano.

Ad pejora.

Pubblicato da: giulianolapostata | 21 febbraio 2021

Nani, ballerine e indossatrici alla corte di Joe Biden

Se qualche illuso pensava che con Biden le cose sarebbero andate diversamente, ecco pronta la smentita, sin dal giorno del suo insediamento. La pseudopoesia della pseudopoetessa Amanda Gorman – il cui unico pregio in realtà sembra essere quello di essere una bella xxxx – è un birignao infantile e retorico: qualsiasi ragazzino di Terza Media avrebbe potuto fare di meglio. In compenso la pseudoartista sta guadagnando milioni di dollari coi suoi libretti, coi quali si sarà arcipagata “il completino tutto Prada” (come orgasmicamente l’ha definito La Repubblica delle Donne) indossato quel giorno. Inoltre – udite, udite! – il giorno dopo è stata assunta dalla più prestigiosa agenzia americana di modelle. Assieme a chi?! Indovinate un po’! Alla figlia di Kamala Harris. Occorrono commenti?!

Ad pejora.

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