Per l’ennesima volta paghiamo le conseguenze dei nostri delitti, delitti che partono da molto lontano, almeno dal 1918.
Consiglio vivamente, in proposito, la lettura dei due romanzi di Gilbert Sinoué che ho tradotto anni fa per Neri Pozza: “La terra dei gelsomini” e “Grida di pietra”. Non saranno certamente grande letteratura (io li ho definiti, al massimo, un ‘reportage giornalistico romanzato’), ma sono utili per farsi almeno un quadro superficiale della politica occidentale in Medio Oriente sin dalla fine della Prima Guerra Mondiale.
Abbiamo spezzato popoli, culture ed etnie, imponendo confini criminali che hanno avuto come unico fondamento gli interessi petroliferi ed economici dell’Occidente.
Abbiamo imposto la creazione dello Stato nazista e razzista di Israele, condannando i Palestinesi, unici legittimi proprietari di quella terra, ad un perpetuo esilio e martirio.
Abbiamo sabotato Assad, legittimo Presidente della Siria e, assieme all’Iran, unico bastione contro il terrorismo in Medio Oriente.
Abbiamo devastato un pacifico Afghanistan.
Abbiamo massacrato un Irak prospero e ricco.
Abbiamo creato un calderone infernale di odii, rancori e vendette, che non ha apparenti possibilità di soluzione.
Oggi osteggiamo la Russia, l’unico Paese che stia facendo qualcosa di concreto contro quei delinquenti, a differenza degli USA, che ne sono i principali finanziatori, sostenitori ed alleati.
Tutto qua.
Quanto a noi, penso che si possa stare tranquilli. L’Italia, pur serva supina degli USA, è il buco del **** del mondo; il Veneto è il buco del **** dell’Italia; e dubito seriamente che l’Isis venga a prendersi le sue vendette su una inesistente creatura come Pinotti o su un infelice come Salvini e la sua misera genìa. Per il resto, possiamo solo stare a guardare, e per l’ennesima volta piangere.
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