Da una lettera al Giornale di Vicenza del 1 maggio 2010:
“Abito a fianco della Questura di Vicenza (…). Abitare a fianco della Questura non assicura una vivibilità serena: anzi. Con la presenza dell’Ufficio Immigrazione il degrado è peggiorato. Ho subito cinque volte il furto della bici. Le nostre cantine sono state sfondate e derubate al ritmo di una o due volte all’anno. Tutti i condomini sono terrorizzati di [sic] passare per i garages e le cantine nelle ore notturne, spesso abbiamo trovato extracomunitari che ci dormivano. Abbiamo fatto tagliare i cespugli del prato condominiale dietro la questura per il continuo viavai di immigrati che orinavano tra i cespugli. Non parliamo delle feci umane. Sul marciapiede dell’Ufficio Immigrazione devi fare lo slalom tra gli sputi numerosi (…). Se vi sembro un pazzo, un esaltato o addirittura un intollerante, beh” eccetera.
Purtroppo è vero. È ben noto, infatti, che le razze inferiori si abbandonano ancora alla deplorabile abitudine della defecazione e della minzione. Non solo. Quand’anche avessero a disposizione dei bagni chimici – che comunque non ci sono – nemmeno li userebbero, tanto sono inferiori. Uno degli elementi di superiorità della razza bianca è, invece, proprio quello di non essere afflitta da queste miserie. L’uomo bianco, infatti, non si nutre (essendo bianco assorbe l’energia per sun-patia dalla luce, che è appunto bianca), e conseguentemente non ha rifiuti da espellere. Ancora. Mentre gli inferiori di notte ‘dormono’, e a questo fine sono alla continua ricerca di strutture abitative, che loro chiamano ‘case’ – deplorevole abitudine anche questa – l’uomo bianco invece trascorre il suo tempo in meditazione nell’Iperuranio, dove non esistono notte e giorno e la mente è continuamente a colloquio con l’Assoluto.
Che volete, non c’è nulla da fare, siamo nati così.
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